Sono davvero un impostore? La dura vita di uno sviluppatore.

Quando arrivi a chiederti “Sono davvero un bravo Developer o sono solo una truffa, un impostore?”

Luca Pagliaro
4 min readMay 1, 2020

Il mio background

Mi chiamo Luca e sono il lead dell’area front-end web in The Wave Studio, l’agenzia che ho co-fondato poco più di un anno fa.
Ed ogni tanto penso che forse sono sempre stato un impostore.

La vita da sviluppatore non è semplice dato che nel nostro ambito c’è un’evoluzione repentina e continua: ogni 2–3 anni le tecnologie che ami e che usavi diventano obsolete e vengono surclassate da nuovi linguaggi o framework non dando mai la possibilità di adagiarsi sugli allori e farsi forte di una conoscenza che non va mai a “scadere”.

Io, dal canto mio, ho sempre studiato da autodidatta ed ho programmato quasi tutti i giorni della mia vita da quando ho scoperto questo magnifico mondo: all'età di 15 anni realizzavo già siti per i miei primi progetti giovanili; nel 2013, ancor prima di diplomarmi, collaboravo con un’agenzia digitale di Padova da remoto; oggi leggo almeno 10 articoli al giorno, coordino un team di sviluppatori ed ogni tanto mi spendo come speaker ad eventi di settore; insomma mi sono sempre dato da fare e diciamo che nel corso del tempo ho accumulato una discreta esperienza.

Il problema

Però sin dal primo giorno, sopratutto quando ero più inesperto e sviluppavo interi progetti cercando sistematicamente la soluzione dei miei problemi su Google, ho sempre avuto un dubbio:

“Ma sono davvero un bravo Developer o sono solo una truffa, un impostore?”.

Per anni ho vissuto con questo dubbio che si faceva vivo prima dell’inizio di una nuova sfida oppure quando c’era il rischio che qualcuno potesse vedere le mie tab del browser su tutorial o su qualche soluzione trovata su Stack Overflow e per paura che potessi essere beccato ed additato come un incompetente chiudevo sistematicamente tutte le finestre non appena letta la soluzione al mio problema (creando delle situazioni al limite del tragicomico quando per la fretta di chiudere le finestre non arrivavo neanche a leggere correttamente la risposta ndr).

Mi sentivo esattamente così.

A nulla valse la frase, che ad oggi recito come un mantra, che mi venne detta dal mio tutor in uno dei miei primi lavori:

“Un bravo sviluppatore non deve conoscere tutte le funzioni, ma deve sapere cosa si può fare e come/dove andarlo a cercare”

La Consapevolezza

Con il tempo ho capito che quello che provavo non era altro che una forma della Sindrome dell’impostore, ossia la difficoltà di alcuni individui di riuscire a valutare i propri risultati come espressione del proprio lavoro o talento ma anzi indicare come possibile causa dei propri successi un elemento esterno come la fortuna o l’inesperienza di chi giudica il proprio operato.
E se proverete a cercare questa sindrome su Google vi renderete conto di come questo fenomeno sia largamente diffuso tra developers che vivono le difficoltà di un mondo incredibilmente vasto e subiscono le problematiche di un sistema che non da loro mai la certezza di conoscere una tematica fino in fondo.

Da ogni elemento di difficoltà però bisogna trarne un punto di forza, quindi una volta capito cosa stessi vivendo ho iniziato un percorso di miglioramento personale. Se non potevo avere la certezza di essere davvero uno sviluppatore valido non potevo far altro che diventarlo imparando ogni giorno qualcosa di nuovo, ho quindi inserito alcune abitudini come: leggere giornalmente articoli e libri tecnici appena sveglio e prima di andare a letto; seguire costantemente corsi e video corsi; mettermi in gioco andando ad eventi come speaker per dimostrare a me stesso quanto potessi valere.

Eccomi quindi al WordCamp 2019, a Catania, davanti a 150+ persone paganti!

Conclusioni

Ad oggi credo che questo sentirmi costantemente in dubbio non abbia fatto altro che dare una forte spinta alla mia carriera facendomi spendere sempre al massimo per dimostrare, a me prima che agli altri, che potevo raggiungere qualsiasi meta con il sudore della mia fronte.

Se anche tu vivi questa situazione sappi che non sei l’unico e che “non esiste buono o cattivo tempo, ma solo buono o cattivo equipaggiamento” quindi anche davanti una difficoltà come questa se riusciremo a trovare i giusti mezzi potremo rendere una situazione sconveniente un’opportunità per poter spiccare il volo.

Ps: Sapevi che la sindrome dell’impostore è spesso associata al cosiddetto effetto Dunning-Kruger, una distorsione cognitiva a causa della quale individui inesperti tendono a sopravvalutarsi, rifiutando di accettare la propria incompetenza e viceversa persone competenti tendono a sminuire il proprio reale valore? Quindi magari il sapere di non-sapere non fa altro che indicare che sei una persona valida?

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